Che cos’è l’obesità?
L’obesità, o polisarcia adiposa, è la condizione che si verifica quando abbiamo un eccesso di massa grassa. Per parlare di obesità l’eccesso di peso deve superare del 20% il peso ideale per l’altezza, anche se il parametro più semplice e più utilizzato per definire il grado di obesità è l’Indice di Massa Corporea, che ricordiamo si calcola con la seguente formula:
peso (in Kg): altezza al quadrato (in m)
La normalità è considerata compresa tra 18,5 e 24,9, oltre quest’ultimo punteggio distinguiamo:
- Sovrappeso: Indice di Massa Corporea compresa tra i valori 25 e 29,9
- Obesità moderata di primo grado: Indice di Massa Corporea compresa tra i valori 30 e 34,9
- Obesità severa di secondo grado: Indice di massa Corporea compresa tra i valori 35 e 39,9
- Obesità grave di terzo grado: Indice di Massa Corporea superiore a 40.
L’obesità è in aumento in tutti paesi occidentali, tanto da essere definita come un’epidemia anche perché ad esserne coinvolti non sono solo gli adulti ma anche bambini e adolescenti. L’obesità rappresenta, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Infatti il numero di soggetti obesi nella popolazione generale dei paesi occidentali industrializzati e di quelli in via di sviluppo è in costante crescita.
Quali sono le cause e i sintomi dell’obesità?
Le cause di questa condizione sono multiple e chiamano in gioco diversi fattori:
- genetici
- metabolici
- ormonali
- psicologici
- sociali
L’obesità è anche associata ad alcuni quadri clinici psicopatologici importanti come il Binge Eating Disorder (BED). La distinzione tra Disturbo d’Alimentazione incontrollata e obesità è molto sottile: non tutti i soggetti obesi hanno una condotta caratterizzata da abbuffate compulsive, mentre quasi tutti i pazienti affetti da Disturbo d’Alimentazione incontrollata sono in sovrappeso o obesi.
Di fatto avviene che anche questi ultimi, quando richiedono una terapia, lo fanno prima di tutto per ridurre il loro peso, esattamente come i pazienti obesi, e dall’altra parte gli specialisti e le strutture sanitarie non sempre si preoccupano di effettuare una distinzione tra presenza e assenza di abbuffate compulsive, distinzione che comunque è piuttosto sfumata. Di fatto il discorso dell’incapacità di controllarsi sembra essere comune ai due disturbi.
I sintomi presenti in chi soffre di obesità possono essere:
- Bing eating
- senso di colpa
- depressione
- rabbia
- bassa autostima
- immagine negativa del proprio corpo
- isolamento
- abbassamento dell’umore
- incapacità di controllarsi che sfocia in abbuffata
Come affrontare il disturbo
“È solo questione di forza di volontà” …“Basterebbe che tu seguissi una dieta” … “Ti sei guardata allo specchio?” Questi sono solo alcuni esempi delle frasi violente che la persona sofferente di obesità si sente rivolgere dagli altri o peggio ancora che fa ormai sue ripetendole ferocemente a se stessa e fissandosi così in una posizione di scarto, di autosvalutazione, d’impotenza.
L’obesità non è un mero aumento di chili, è piuttosto un aumento del bisogno di proteggersi o di attirare provocatoriamente e dolorosamente l’attenzione. Ne consegue che ciò che ha veramente diritto di essere soppesato è il tipo di sovraccarico che comporta il rapporto con l’altro per la persona sofferente. Un sovraccarico che, è il caso di dirlo, prende corpo in un troppo pieno, qual è l’eccesso di cibo. “Ho perso il senso della misura, non so più quando sono sazia.”
L’eccesso nell’alimentarsi si svela in tal modo come la forma che può prendere proprio la mancanza di misura. Se alcuni tentano di chiedere questa misura a chi sta loro vicino, talvolta provocando o criticando perché nessuno sa aiutarli, per altri c’è un’affermazione netta a non volere che la misura sia data dall’altro. Intendiamo con il termine altro chi ha fatto parte della loro storia di vita poi intrecciatasi intimamente con l’oggetto cibo.
In entrambi i casi è possibile dare il diritto a sorprendersi del fatto che la misura può essere la nostra, poiché quei casi in realtà sono uno per uno. La misura di ognuno di noi viene costruita tramite le parole dette e lavorate insieme in terapia, parole che hanno degli effetti sul corpo. Di fatto i chili di troppo e lo spazio del desiderio sono per la persona sofferente di obesità in rapporto inversamente proporzionale: ovvero tanto più aumentano gli uni, tanto più cala l’altro ma per fortuna anche viceversa!
Nel rispetto dei tempi e dei modi di ciascuno, dal pieno del cibo, dei chili e dei movimenti affannosi possiamo passare ad un vuoto che faccia spazio al movimento del desiderio. È questo un vuoto che non è un pozzo senza fondo angosciante da riempire, ma, al contrario, uno spazio da arredare con le nostre parole, che, riallacciandosi man mano al nostro corpo, loro sì, avranno diritto ad acquistare peso.
É importante affidarsi a un team multidisciplinare di specialisti integrati tra di loro per il trattamento dell’obesità. In AIDA potrai trovare le figure necessarie:
- psicologi
- psichiatri
- nutrizionisti
- medici endocrinologi